TARZAN MUSOLUNGO Un pony al galoppo verso la libertà di Cécile Alix

"TARZAN MUSOLUNGO Un pony al galoppo verso la libertà", edito da Terre di Mezzo è uno dei libri più divertenti che abbiamo letto di recente e sicuramente il più "zen" di tutti. 
Cècile Alix regala ai giovani lettori un protagonista decisamente fuori dai generis. Tarzan è un connemara bianco - solitamente sono grigi -, bruttarello e scontroso. Il suo inusuale nome è legato proprio al colore del suo manto, infatti "Tarzan" significa "pelle bianca" in mangani, il linguaggio primitivo dei mangani appunto, tribù di grandi scimmie. E qui la citazione arriva direttamente da Tarzan delle scimmie di Edgar Rice Burroughs, del1912.
Poco avvezzo alle smancerie, l'animale non si relaziona facilmente con il genere umano, fatta eccezione per il suo unico amico, il piccolo Noè, che un giorno va da lui in lacrime e gli comunica che si trasferirà per un anno in Nuova Caledonia con i genitori. 
Lo stile dell'autrice è ricco e ironico e le illustrazioni di Louis Thomas accompagnano il testo perfettamente attraverso un'espressività dei personaggi comica e incisiva. 
Infinocchiato da un mazzetto di soffioni, il suo dessert preferito, Tarzan viene caricato con l'inganno su un van e trasportato suo malgrado verso la tenuta degli Edelweiss, maneggio terribile che pullula di cavalli obbedienti e perfettini e bambini in vacanza nel centro estivo: un binomio davvero inaccettabile per un cavallo come lui che aspira alla solitudine e alla libertà.
Costretto in un luogo in cui non vuole stare, separato dal suo unico amico, e non "padrone", di cui già sente la mancanza, il pony cerca invano di rendersi invisibile affinché si dimentichino di lui. Non accetta infatti il cambiamento di vita che gli viene imposto e si mostra irritato e maleducato, da risultare a tratti alterni esilarante e indisponente.
"Ciao, Tarzan! Hai dormito bene?"
"No, molto male, come qualsiasi essere privato della sua libertà."
Nonostante il carattere scontroso e scorbutico, Tarzan si rivela fin da subito un attento conoscitore dell'essere umano e delle sue dinamiche. Arguto e saggio, è capace di riflessioni metafisiche sul tempo e sulla vita, in un confronto divertente quanto veritiero tra uomo e animali.
"Se c'è una cosa che non capisco degli umani è la nozione del tempo. Io vivo in funzione delle mie occupazioni: bruco, vado in passeggiata, scaccio le mosche con la coda, dormo oppure non faccio nulla, eccetera, eccetera.
Gli umani invece hanno inventato parole diverse per misurare questo famoso "tempo". Ogni parola rappresenta una durata e le loro azioni sono condizionate da quella durata. Se Noè ha fame ma non "è ora", non mangia insomma. Assurdo no?"

Come se non bastasse essere circondato da cavalli che sembrano perfetti al suo confronto e da umani con cui non sente alcuna affinità, l'apertura del campo estivo peggiora la situazione: bambini tra gli otto e i dodici anni, alcuni di loro alle prese per la prima volta con dei cavalli, per una settimana in campeggio attorno al prato. 
La situazione è talmente insostenibile da non riuscire a trovare conforto nemmeno nelle buone pratiche che solitamente lo aiutano a mantenere il controllo e gestire lo stress: la "ginnastica quotidiana" (sgranocchiare aghi di abete) e la respirazione yoga.
L'incontro con Gina, un giovane essere umano se possibile più scontroso e arrabbiato di lui, lo costringe a un confronto ironico e divertente.
I due si relazionano inevitabilmente stuzzicandosi, tra piccoli incidenti, scherzi e dispetti davvero comici.
Una notte in cui non riesce a dormire, Tarzan prova a riflettere e trova finalmente la soluzione ai suoi problemi: tenterà la fuga durante l'escursione prevista per il giorno successivo e finalmente riconquisterà la libertà perduta.
Ma la vita, si dice, è quella cosa che accade mentre fai altri programmi e l'inatteso, l'imprevisto che scombussola i piani, è in agguato dietro l'angolo. 
Si aprono così nuovi scenari e possibilità che conducono attraverso strade non considerate in precedenza.
Tra dubbi e indecisioni, Tarzan farà la sua scelta. Quale sarà però?

Ci piace perché...
È una lettura divertente in cui testo e illustrazioni si accompagnano con ironia.
I protagonisti, Tarzan e Gina, sono simpatici ed esilaranti: pur appartenendo a generi differenti, animale e uomo, sono entrambi scontrosi, spaventati e arrabbiati con il mondo, talvolta quasi indisponenti ma ugualmente genuini e buoni d'animo. 
La storia ci ricorda che è nel confronto con gli altri, magari proprio con qualcuno che prova il nostro stesso disagio, che possiamo aprirci a nuove possibilità, vivendo esperienze non previste e scoprendo aspetti di noi sconosciuti anche a noi stessi.
Il romanzo è ricco di spunti zen che io ho apprezzato molto e che probabilmente, insieme allo stile della scrittura, sono la ragione per cui è consigliato a partire dai nove anni sebbene la storia sia adatta anche a bambini più piccoli.
Sparsi qua e là nel racconto infatti si trovano concetti come il valore del legame con la natura, le voci della coscienza, la respirazione yoga, la gestione dello stress e l'importanza di vivere il presente. 
"Il contatto con la natura restituisce un senso di pace e rilassatezza dimenticato da tempo." 
"Qualsiasi pony porta avanti la sua vita giorno per giorno, con tranquillità, vivendo quello che succede e rispettando il ritmo biologico. Invece l'esistenza degli umani è una continua lotta tra il passato, che è troppo tardi, e il futuro, che è troppo presto. Il presente non è mai adesso! Non mi stupisce che siano sempre stressati! Siamo totalmente incompatibili a livello temporale."

 Gli autori

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TARZAN MUSOLUNGO
Cécile Alix
Traduttore: Eleonora Armaroli
Illustratore: Louis Thomas
Editore: Terre di Mezzo, 2021
Pagine: 200
Età di lettura consigliata: dai 9 anni



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