LA GRANDE FABBRICA DELLE PAROLE di Agnès de Lestrade


Se un giorno qualcuno vi sussurrasse con sentimento parole come: "ciliegia! polvere! seggiola!", potreste innamorarvene?
Probabilmente, no. Come tutto nella vita, ogni cosa acquista un senso a seconda della prospettiva da cui la si valuta.
Immaginate quindi uno strano paese in cui le persone non parlano quasi mai, perché per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. Un paese in cui una fabbrica molto particolare lavora incessantemente per produrre tutti i termini di tutte le lingue del mondo. Cominciate a capire?
"La grande fabbrica delle parole" di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, è un albo poetico e di forte impatto grafico che ci trasporta in una nuova dimensione in cui le parole sono preziose, il loro utilizzo è per forza di cose "dosato" e il significato di ciascuna acquisisce nuove valenze. 
Chi non ha i soldi per permettersi di comprarle fruga tra i cassonetti in cerca di qualche parola di scarto o attende i saldi di primavera, ma le parole gettate o svendute non sono mai molto interessanti e servono a poco. Quante sono le occasioni per utilizzare termini come: "carabattole", "fichi secchi", "ventriloquo" o "filodendro"? Ci sono poi le parole che volteggiano nell'aria e che i bambini cercano di acchiappare con i loro retini.
Uno di questi è Philéas, innamorato della bella Cybelle. Per il compleanno dell'amica vorrebbe dichiararle il suo amore, ma sa di non poterlo fare perché il suo salvadanaio è a corto di monetine e i suoi genitori non sono ricchi come quelli del suo antagonista, Oscar, che ha la fortuna di poter pronunciare intere frasi, quelle "giuste" per l'occasione, per giunta.
Così a Philéas non resta che utilizzare le risorse a sua disposizione e offre a Cybelle sorrisi di cuore e le uniche parole strampalate che è riuscito a catturare, che sono appunto: "ciliegia! polvere! seggiola!".
Non pare anche a voi che adesso acquisiscano tutto un altro sapore?
La bella Cybelle, che sa guardare oltre le apparenze, non si lascia incantare dalla "perfezione" delle parole di Oscar. Sceglie piuttosto la genuinità e l'intraprendenza di Philéas, che sebbene scoraggiato dalla pochezza dei propri mezzi, trova il coraggio per farsi avanti.
I suoi sorrisi sinceri e le poche parole di cui dispone arrivano al cuore di Cybelle come gemme preziose e ci regalano il lieto fine.
Ci piace perché...
Ci fa riflettere sull'importanza delle parole che spesso utilizziamo con troppa leggerezza.
Le illustrazioni di Valeria Docampo sono meravigliose, realistiche e oniriche al tempo stesso. Virate sui toni caldi del rosso e del marrone, ci trasportano in un mondo unico e del tutto particolare dove le lettere volteggiano qua e là sulle pagine e dove ci immedesimiamo facilmente nei protagonisti grazie alle loro espressioni intense e facilmente decifrabili.
Immagini e testo si fondono con accortezze grafiche accattivanti e il font muta di posizione, dimensioni e colore inserendosi alla perfezione nelle tavole.

Il commento di FigliaLibro e FiglioLibro
FigliaLibro, aspirante illustratrice oltre che romantica lettrice in erba, si è fatta conquistare dalle immagini sofisticate e dalle vicende dei protagonisti. Al contrario FiglioLibro, decisamente meno sentimentale e più analitico, è stato colpito dalla particolarità di un mondo in cui le parole vengono prodotte "fisicamente" in fabbrica e dove, per utilizzarle, è necessario acquistarle e ingerirle.
 
Il suggerimento in più
L'albo è consigliato a partire dai 4 anni, ma penso possa essere apprezzato maggiormente da bambini più grandi, in età scolare, (6-7 anni), che hanno cominciato ad appropriarsi dell'utilizzo del linguaggio con maggiore competenza e che possono quindi elaborare e apprezzare la storia in profondità. Anche le immagini e la scelta dei colori (adorabili!), si discostano dai tratti e dai cromatismi a cui ci hanno abituato i prodotti per la primissima infanzia e potrebbero, ad un primo approccio, risultare meno accattivanti per i più piccoli.

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LA GRANDE FABBRICA DELLE PAROLE
Agnès de Lestrade
Illustrazioni: Valeria Docampo
Traduzione: Rita Dalla Rosa
Editore: Terre di Mezzo 2011
Pagine: 40
Età di lettura: Dai 4 anni (lettura condivisa), Dai 6 anni (lettura autonoma)

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